Articolo scritto da Lorenzo De Curtis (clicca per vedere altre creazioni)
Il progetto è in via di attivazione. Chi è interessato scriva a info@versoluno.com
Possibilità di partecipazione con versamento di un anticipo da scontare sul prezzo di acquisto (sconto del 25% per chi aderisce in questa fase iniziale).
PREMESSA IMPORTANTE
Questo processo, la produzione di gas combustibili dal legno, non è assolutamente una novità.
Questo gas è stato ampiamente usato già nel passato per illuminare città, per locomozione, per riscaldarsi, produrre elettricità, produrre carburanti di sintesi e altro.
PROCESSO DI PRODUZIONE
Il processo consiste semplicemente nel sottoporre a pirolisi cellule di legno secco.
Quando la cellula legnosa viene sottoposta ad una temperatura di 270°C e oltre, questa si rompe e comincia a liberare i suoi composti di base ma ricombinati in maniera diversa rispetto all’originale.
I componenti principali sono metano, idrogeno, ossido di carbonio e altri, miscela a cui fu dato appunto il nome di Syngas.
MISSIONE, STRATEGIA E POSSIBILITA’
Dopo circa 20 anni di studio e di esperienza, abbiamo deciso ora, visto la situazione, di mettere in produzione piccoli impianti che possano soddisfare il fabbisogno di famiglie, piccole comunità e addirittura piccoli borghi.
La produzione di Syngas di un piccolo impianto, può essere anche di 50-100 metri cubi l’ora. Un impianto appena un pochino più grande, può produrre centinaia di metri cubi l’ora. Il dimensionamento qui accennato verrà precisato più avanti in termini di grandezza e costo.
L’idea interessante di questo progetto, non nuova nemmeno questa, è quella di interporre una fase di stoccaggio tra quella di produzione e quella di utilizzo anziché cercare di organizzarsi per l’uso diretto.
Lo stoccaggio intermedio presenta sicuramente l’inconveniente del costo e dell’ingombro di un gasometro, ma offre dei vantaggi che vanno a coprire di molte volte i due svantaggi appena menzionati.
Il primo è che un semplice stoccaggio facilita di molto la produzione la quale può permettersi una maggior irregolarità e non è soggetta a necessari cambiamenti di regime imposti dalle varie fasi di utilizzo.
Questa flessibilità permette anche di poter produrre non stop ma senza dispositivi automatici di carico e altre attrezzature che inciderebbero enormemente sul costo dell’impianto.
L’altro grande vantaggio è che il gas stoccato si può utilizzare in un secondo momento anche per gli usi diversi, già elencati più sopra, e delocalizzati.
CONDUZIONE E MANUTENZIONE
La conduzione e la manutenzione di un simile impianto, è una cosa abbastanza semplice e, avendo l’aspirante operatore un minimo di manualità e di predisposizione, può imparare il tutto in poche ore.
Occorrerà poi che l’operatore faccia un poco di esperienza, e nel giro di un paio di settimane, potrà diventare sufficientemente bravo e produrre un gas di ottima qualità.
Mettiamo in evidenza, a margine, che questa tecnologia potrebbe pertanto produrre un nuovo tipo di lavoro molto interessante e quindi importanti nuovi posti di lavoro.
USO DEL SYNGAS
Una volta stoccato il gas in apposito gasometro, come già scritto, lo si potrà destinare ad usi diversi.
Anche per queste successive attività, possiamo fornire il necessario supporto sotto forma di attrezzature, consulenza e addestramento.
Ciò vale specialmente per lo stoccaggio in bombole ad alta pressione e per la produzione di energia elettrica.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’ IMPIANTO
L’impianto consiste di due stazione che conviene considerare distinte.
La prima è il gruppo di produzione del gas e la seconda è lo stoccaggio a bassa pressione eseguito in apposito gasometro.
Le due stazioni possono essere anche anche abbastanza distanti tra di loro in quanto solamente collegate da un tubo, e devono comunque essere ad un minimo di distanza per ragioni i sicurezza.
La materia prima necessaria all’impianto è il legno tagliato in piccoli pezzi o meglio se cippato in grosse scaglie.
Qua si può utilizzare una vasta gamma di materia prima, ma l’orientamento sicuramente è quello verso gli scarti di produzione come potature e resti di lavorazioni da falegnameria e carpenteria.
Ma anche l’uso di legno destinato alla normale combustione per riscaldamento risulta comunque conveniente.
Importante è che il legno sia secco, e non verde, e il più asciutto possibile con un residuo di massimo del 15% di umidità e che non sia in stato di decomposizione.
Importante è accennare che l’impianto non ha fasi di avvio e spegnimento lunghe e costose in quanto in 15 minuti è già operativo e si spegne praticamente da solo quando finisce il cippato che si è inserito nel gassificatore.
CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SOMMARIE
Distinguiamo subito le due grandezze impianto accennate prima.
Il piccolo si sviluppa su una superficie di massimo 10 mq più un gasometro di massimo 500 mc di capienza che, essendo di 10 metri di Ø, occuperebbe circa 80 mq di spazio.
Il costo di questo impianto, senza l’istallazione, l’avviamento e l’istruzione, si aggira intorno ai 20.000 €.
La sua capacità produttiva può arrivare a 50 mc/ora e quindi ad una resa lorda di 3€/mc x 50 = 150,00€/ora.
Considerando che il cippato da legno di scarto costa 3-5 €/100 kg, e per fare 50 mc di gas ne occorrono 50/8(resa mi mc/kg) = 6,25 kg, ne risulta un costo-mat.prima di 6,25 x 0,05 = 0,3125, costo molto basso.
Occorre poi un minimo di en.elettrica per il pompaggio del gas che rimane nell’ordine del 1 kw.
Il resto è ammortamento impianto e costo operatore.
Se consideriamo un ammortamento basato su anche sole 500 ore di lavoro/anno, potremmo azzardare un costo orario di 30.000 / (500 x 5) = 12€/ora.
Aggiungendo anche 30€/ora dell’operatore, arriviamo ad un costo di 42€/ora. Aggiungendo, arrotondati per molto eccesso, 2€ di cippato e corrente, arriviamo ad una resa netta di oltre 100€/ora.
L’impianto più grande invece occupa circa 15 mq e dovrebbe avere due gasometri nel caso che i tempi di stoccaggio non possano essere ridotti o da un consumo o dallo stoccaggio in bombole ad alta pressione.
Questo impianto, con 2 gasometri, ha un costo di circa 30.000€ e può produrre fino a 150 mq/ora pertanto con una resa lorda di 3€ x 150mq = 450€/ora. I costi, vedi sopra, sono di 1€ per il cippato, 0,5€ di corrente, 30€ l’operatore, 18€/ora di ammortamento per un totale di 50€/ora.
La resa netta è di 400€/ora
I costi di manutenzione si riducono alla liberazione dalla cenere e la pulizia dei filtri, operazioni che si possono fare con l’impianto in funzione e che quindi potrebbero rientrare nel costo operatore.
Non abbiamo considerato il costo dell’acqua di raffreddamento in quanto, acqua calda anche oltre i 60°C, se valorizzata, non è un costo ma un ulteriore guadagno.
Lorenzo de Curtis